Calciopoli bis?

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francol
view post Posted on 31/3/2010, 17:59




Massimo Moratti e Giacinto Facchetti, comunicavano con il designatore arbitrale Paolo Bergamo ai tempi di Calciopoli. I dirigenti interisti, ma anche il presidente del Cagliari Cellino e molti altri personaggi legati al tempo alle società di Serie A, sarebbero stati ripetutamente in contatto con i vertici arbitrali. Questa la novità che arriva dal processo di Napoli. A comunicarla l’Avvocato Prioreschi che ha anticipato la clamorosa scoperta di Nicola Penta, addetto stampa di Luciano Moggi.

Spulciando fra le 100 mila intercettazioni raccolte nell’ambito dell’operazione Offside sarebbero finalmente venute fuori queste telefonate, evidentemente ritenute dai Carabinieri guidati dal Colonnello Auricchio, che interrogato sembrava non sapere nemmeno esistessero, e dalla Magistratura “non rilevanti” al punto da decidere di non inserirle in nessun atto dell’inchiesta.

A distanza di 4 anni dalla diffusione delle informative che condussero il mondo del calcio a processare fra le altre Juventus, Lazio, Milan e Fiorentina vengono finalmente fuori dei contatti che Paolo Bergamo ha sempre sostenuto di aver intrattenuto con i dirigenti delle società di calcio. Vagliare il contenuto di queste chiamate è fondamentale, ma già la loro esistenza modifica il quadro probatorio del processo sportivo durante il quale l’accusa aveva sostenuto, proprio utilizzando le informative dei carabinieri epurate da queste telefonate, che le chiamate con Bergamo e Pairetto rappresentassero una violazione dell’articolo 1 del codice di giustizia sportiva.

calcioblog.it




Calciopoli: trovate le telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti

NAPOLI Colpo di scena al processo di Calciopoli: sarebbero state trovate le telefonate tra Paolo Bergamo, ex designatore, e i dirigenti interisti (Massimo Moratti, Giacinto Facchetti). Nella penultima udienza, erano state citate alcune telefonate tra Bergamo e Maria Grazia Fazi, sua assistente personale ed ex segretaria dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri), in cui si parlava di una cena con Facchetti, all’epoca presidente dell’Inter, che doveva avvenire la sera del 5 gennaio 2005, e di alcune telefonate preparatorie dell'evento, «consumato» proprio alla vigilia di Livorno-Inter 0-2.

Il tenente colonnello Attilio Auricchio, teste chiave di tutto l’impianto accusatorio, e il pm Narducci avevano confessato di non essere al corrente dei motivi per cui proprio «quelle» telefonate non fossero nelle informative e che, probabilmente, qualcosa poteva essere sfuggita. Oggi, la svolta. Gli avvocati della difesa avrebbero rinvenuto, tra le tante, le telefonate partite dal cellulare di Bergamo verso quello di Moratti e le altre intercorse con Facchetti, che non chiamava mai, secondo Bergamo, meno di due volte la settimana. Non solo: figurerebbero anche molti contatti fra Adriano Galliani, l’allora presidente della Lega (nonché vice presidente del Milan) e Pierluigi Pairetto, ex designatore con Bergamo. I colloqui non sarebbero stati ancora ascoltati. Dalle pieghe dell’indagine, è emerso anche il numero delle intercettazioni di cui sarebbe stato «bersaglio» l’ex designatore: 51 mila!. I cacciatori di verità non vedono l’ora di sentire i nastri. Erano proteste, o giochi di «griglie» arbitrali come quella, famosa e famigerata, tra Luciano Moggi e Bergamo, nella quale l’ex direttore generale della Juventus faceva a gara «a chi aveva studiato di più»? Erano scambi di idee o richieste di favori? Il processo sta vivendo giorni decisivi. Attilio «Non ricordo» Auricchio è stato nel frattempo tartassato dagli avvocati di Massimo De Santis (ex arbitro), Paolo Bergamo (ex designatore), Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci (proprietari e dirigenti della Fiorentina) e Mariano Fabiani (ex direttore sportivo del Messina).

Incredibile il tenore delle risposte: talmente evasivo da accentuare i dubbi sul «senso (quasi) unico» dell’indagine: la Juventus comunque e poi quello che viene, viene. Esempio: se pensi che i Della Valle stiano trattando con Bergamo per salvarsi (stagione 2004-2005), e se vieni a sapere di un vertice in un albergo fiorentino, non puoi, a maggior ragione, accontentarti della notizia e non piazzare cimici fra i tavoli, per portare alla luce eventuali patti scellerati. Persino il giudice Teresa Casoria ha perso la pazienza: e non è la prima volta. Il 13 aprile, prossimo round. In attesa di conoscere i pissi pissi fra Bergamo, Moratti e Facchetti, fra Galliani e Pairetto.

LA STAMPA


E ora che succederà? Speriamo di arrivare un giorno alla verità. Tempo fa il pubblico ministero napoletano Giuseppe Narducci, colui che, insieme al collega Filippo Beatrice, diede il via al processo sullo scandalo del pallone denominato 'Calciopoli', disse: "Nessuna telefonata fra i designatori e Moratti. Piaccia o non piaccia agli imputati, non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo". Così il pm napoletano liquidava la tesi secondo la quale, nell'ambito dei contatti illeciti tra dirigenti, designatori e arbitri emersi dall'inchiesta, ci si sarebbe trovati di fronte a "sollecitazioni da parte di tutti nei confronti di tutti". Una tesi, appunto, sostenuta da alcuni imputati del processo e con la quale, a parere degli inquirenti, si voleva soltanto ridimensionare il ruolo e le responsabilità di quanti sono rimasti coinvolti nella vicenda giudiziaria. Per Narducci, tuttavia, sarebbero solo "balle smentite dai fatti" le tesi sull'esistenza di un sistema generalizzato in cui erano tutti a parlare con tutti. Nelle migliaia di intercettazioni, ha sottolineato il magistrato, "ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari - ha aggiunto - erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle". E ciò vale anche per le schede 'occulte', cioè le schede sim segrete che Moggi avrebbe fornito a arbitri e designatori. "Schede del signor Moratti e del signor Sensi non ce ne sono, ci sono invece quelle schede di cui abbiamo parlato" ha affermato Narducci.

E poco importa se lo stesso Paolo Bergamo, ex designatore imputato, ripeté più volte: "Io parlavo con tutti i dirigenti e con tutte le società. Ripeto e sottolineo: tutte. Perciò mi chiedo come mai agli atti ci sono soltanto le telefonate con qualcuno? Perché mancano le altre? Quali? Con le figure istituzionali tutte. Con il vice presidente Abete, durante le Olimpiadi di Atene, abbiamo parlato per ore. Era assolutamente normale. Chi telefonava più spesso? Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l'amicizia che ci legava dagli anni sessanta e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l'Inter, si lamentava più di tutte. Facchetti era sempre scontento ed io lo capivo perché l'Inter faticava a vincere. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura. Io ho sempre messo i nerazzurri nella fascia di sorteggio con Juve e Milan. Poi ho cercato di spiegargli certi errori per convincerlo che non c'era prevenzione. Ho tenuto con l'Inter rapporti molto stretti, ho anche invitato Facchetti a cena. Ci tenevo a fargli vedere la mia casa, il mio tenore di vita, volevo dimostrare la mia assoluta indipendenza economica. Non avevo bisogno di nessuno. Con Moratti i rapporti erano corretti. Dopo il drammatico 5 maggio 2002, quando l'Inter perse lo scudetto a Roma con la Lazio all'ultima giornata, mi sentii molto coinvolto emotivamente. Volli fargli sentire la mia vicinanza da uomo di sport e ci incontrammo a cena con mia moglie nella sua residenza estiva. Con Franco Sensi ho avuto vari contatti assolutamente seri. Certo, si lamentava dello strapotere economico e conseguentemente tecnico del nord, temeva la Juve e il Milan, non voleva certi arbitri, altri li caldeggiava, il tutto per mera scaramanzia. Il sorteggio e le griglie obbligate mettevano tutti d'accordo".

Secondo l'accusa, infatti, esisteva una 'cupola' con a capo Luciano Moggi e Antonio Giraudo, un sistema volto al condizionamento degli arbitri fin dalla loro designazione. Il 30 marzo del 2010, quasi quattro anni dopo, però emerge altro. L'avvocato Prioreschi, difensore di Moggi, anticipa la clamorosa e, a questo punto, determinante scoperta di altre telefonate, ancora non vagliate. Certo se spuntassero nuovi condizionamenti da parte di altri dirigenti, lo scenario muterebbe, e in modo sostanziale. Le nuove telefonate potrebbero far inquadrare in modo diverso anche il processo sportivo, durante il quale queste telefonate, inspiegabilmente, non vennero prese in considerazione. Ma ora potrebbero emergere novità interessanti. Mentre, sotto i colpi della difesa, le indagini del tenente colonnello Attilio Auricchio risultano preoccupantemente lacunose, a Napoli potrebbe esserci il colpo di scena. Gli avvocati di Luciano Moggi, infatti, avrebbero in mano delle intercettazioni, mai inserite nelle informative e nelle quali i dirigenti di Milan e Inter parlano con Bergamo e Pairetto, i designatori arbitrali della stagione 2004/05. Sarebbero, infatti, state trovate le tanto chiaccherate telefonate tra Paolo Bergamo, ex designatore, e i dirigenti interisti (Massimo Moratti, Giacinto Facchetti) milanisti (Adriano Galliani) e non solo. Nella penultima udienza presso il Tribunale di Napoli, sede del processo tutt'ora in corso, erano state citate alcune telefonate tra Bergamo e Maria Grazia Fazi, sua assistente personale ed ex segretaria dell'Aia (Associazione Italiana Arbitri), in cui si parlava di una cena con Facchetti, all'epoca presidente dell'Inter, che doveva avvenire la sera del 5 gennaio 2005, e di alcune telefonate preparatorie dell'evento, 'consumato' proprio alla vigilia di Livorno-Inter. Il tenente colonnello dei carabinieri Auricchio, teste chiave di tutto l'impianto accusatorio, e il pm Narducci avevano confessato di non essere al corrente dei motivi per cui proprio quelle telefonate non fossero nelle informative e che, probabilmente, qualcosa poteva essere sfuggita. Poi, forse, la svolta. Gli avvocati della difesa avrebbero rinvenuto, tra le tante, le telefonate partite dal cellulare di Bergamo verso quello di Moratti e le altre intercorse con Facchetti, che non chiamava mai, secondo Bergamo, meno di due volte la settimana. E non solo perché figurerebbero anche molti contatti fra Adriano Galliani, allora presidente della Lega (nonché vice presidente del Milan) e Pierluigi Pairetto, ex designatore con Bergamo. I colloqui non sarebbero stati ancora ascoltati. Dalle pieghe dell'indagine, è emerso anche il numero delle intercettazioni di cui sarebbe stato oggetto l'ex designatore sono 51.000.

Ci si domanda il motivo per cui queste fantomatiche telefonate spunterebbero solamente ora? Sarà certamente interessante scoprirlo, così come sarebbe d'uopo ascoltare le eventuali conversazioni registrate sui nastri. Appurare se fossero proteste, auguri, saluti o giochi di 'griglie' arbitrali, se erano scambi di idee o richieste di favori. Nel mentre lo 'smemorato' tenente colonnello Attilio Auricchio continua a cedere sotto i colpi della difesa di Massimo De Santis (ex arbitro), Paolo Bergamo (ex designatore), Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci (proprietari e dirigenti della Fiorentina) e Mariano Fabiani (ex direttore sportivo del Messina) attraverso improbabili e quantomeno sospetti "non ricordo". Evasivo al punto da accentuare i dubbi sul senso generale dell'indagine condotta. Il 13 aprile il prossimo round, l'ultimo per il fondamentale teste Auricchio. E allora l'asso nella manica della difesa potrebbe rivelarsi decisivo. E in attesa di conoscere le chiaccherate fra Bergamo, Moratti e Facchetti, fra Galliani e Pairetto, chissà cosa dirà Giuseppe Narducci? Già perché se per davvero ci fossero le telefonate scoperte dall'addetto stampa di Luciano Moggi, Nicola Penta spulciando fra le 100 mila intercettazioni raccolte nell'ambito dell'operazione investigativa denominata 'Offside', e anticipate dall'Avvocato Prioreschi, molto o tutto potrebbe cambiare. Telefonate che, ammesso esistano, evidentemente sarebbero state ritenute addirittura non rilevanti sia dai Carabinieri, guidati dal tenente colonnello Auricchio (il quale interrogato sembrava non sapere nemmeno esistessero), sia dalla Magistratura. Irrilevanti al punto di decidere di non inserirle in nessun atto dell'inchiesta.

Se a distanza di 4 anni dalla diffusione delle informative che condussero il mondo del calcio a processare fra le altre Juventus, Lazio, Milan e Fiorentina, emergessero anche quei contatti che Paolo Bergamo ha sempre sostenuto di aver intrattenuto con i dirigenti delle altre società di calcio, l'intero scandalo di 'Calciopoli' andrebbe riconsiderato. Vagliare il contenuto di queste chiamate è ovviamente fondamentale, ma già la loro esistenza modificherebbe il quadro probatorio del processo sportivo durante il quale l'accusa aveva sostenuto, proprio utilizzando le informative dei carabinieri epurate da queste telefonate, che le chiamate con Bergamo e Pairetto rappresentassero una violazione dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva. Una violazione che costituì la fantasiosa costituzione di un 'illecito strutturato'. Attendendo dunque i nuovi interessanti sviluppi, ad oggi, si evince comunque che l'inchiesta non fu poi così scrupolosa e che, talune valutazioni, furono quantomeno discutibili poiché il modus operandi nell'effettuare le indagini era, diciamo così, piuttosto bizzarro (come il ricorrente e inusuale ricorso ad articoli di giornale). Dopo quattro anni, sulla vicenda rimangono ancora molte ombre perché, anche alla luce degli ultimi sviluppi, i vecchi teoremi accusatori non risultano poi così solidi. I dubbi e le perplessità aumentano di giorno in giorno, ad ogni interrogatorio, dopo ogni udienza. Il processo dovrebbe fornirci l'esaustivo e chiaro quadro di quanto accadde nel periodo preso in esame. Ci si riuscirà? Conosceremo mai la verità?

testedicalcio.it

NAPOLI, 30 marzo - I sorteggi arbitrali, gli schieramenti per le elezioni dei vertici di Federcalcio e Lega, le indagini sull'operato della dirigenza della Fiorentina che si sarebbe attivata quando, nel campionato 2004-2005, la squadra viola si trovò in una situazione precaria in classifica. Sono alcuni degli argomenti affrontati nel corso del controesame - da parte di alcuni avvocati del collegio di difesa degli imputati di Calciopoli - del colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio, che svolse le indagini sui presunti illeciti che avrebbero condizionato l'andamento dei campionati di calcio.

GLI AVVOCATI E L'INTERROGATORIO - È stata la quarta udienza interamente dedicata all'interrogatorio di Auricchio, ascoltato in qualità di testimone, che deporrà in aula anche il prossimo 13 aprile. Oggi è stato il turno degli avvocati Paolo Gallitelli (legale dell'ex arbitro Massimo De Santis), Luigi De Vita (difensore dell'ex designatore Paolo Bergamo), Francesco Picca (che assiste i dirigenti della Fiorentina, Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci), e Silvia Morescanti (legale dell'ex direttore sportivo del Messina, Mariano Fabiani). Auricchio ha spiegato, tra l'altro, che le telefonate intercettate sulle due utenze cellulari e quella fissa di Paolo Bergamo (circa 51mila telefonate) sono state tutte ascoltate anche se venivano valutate per eventuali sviluppi quelle che offrivano spunti investigativi. Poi l'ufficiale si è soffermato sulle elezioni di Carraro e Galliani ai vertici della Figc e della Lega Calcio, confermando che in una prima fase i Della Valle avevano promosso uno schieramento che si opponeva a tali nomine e che vedeva l'adesione, tra gli altri, di presidenti del Palermo, Cagliari, Bologna, Sampdoria, Lecce (ha citato i nomi di Zamparini, Cellino, Spinelli, e Semeraro).

IL COMPROMESSO - Le elezioni si conclusero - ha detto confermando la definizione di un avvocato - con un "compromesso", ovvero con la conferma di Carraro e la vicepresidenza di Abete alla Figc, con l'accordo però per una successione da parte di quest'ultimo dopo due anni, e il rinnovo dell'incarico a Galliani, affiancato dalla vicepresidenza di Zamparini e con la presenza di Lotito nel comitato di presidenza («furono previste figure con ruoli di rilievo»).

I DUBBI SULLA FIORENTINA - Auricchio ha poi ricordato che sulla Fiorentina le indagini si concentrarono solo nell'ultima fase del campionato, quando la squadra viola si trovò impegolata nella lotta per non retrocedere e da alcune telefonate emerse un attivismo dei dirigenti nel tentativo di salvare i viola che erano stati danneggiati da alcuni arbitraggi. L'investigatore ha precisato che comunque non furono sottoposti a intercettazione i telefoni di Della Valle e Mencucci né furono disposte intercettazioni ambientali durante l'incontro in un ristorante tra i dirigenti viola e il designatore Bergamo che fu sottoposto a un servizio di osservazione da parte dei carabinieri.

Tuttosport

Edited by francol - 31/3/2010, 19:15
 
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francol
view post Posted on 1/4/2010, 09:38




1/4/2010 (7:22) - SCANDALO CALCIOPOLI

Il legale di Moggi: "Abbiamo i colloqui tra l'Inter e Bergamo"
Prioreschi: «Sono interessanti...»



MILANO

Avvocato Maurilio Prioreschi, lei difende Luciano Moggi al processo di Calciopoli a Napoli: perché si ha riscontro solo adesso delle telefonate fra Bergamo, Moratti e Facchetti?
«È la domanda che mi sono posto anch’io. Insieme a un’altra: perché non erano state trascritte? Perché erano state occultate? Curioso».

Come ci siete arrivati?
«Calciopoli consta, globalmente, di 171 mila telefonate intercettate. Abbiamo controllato le utenze di Bergamo, il relativo traffico in uscita e in arrivo. Di qui la scoperta. Che poi non è stata una scoperta, ma una conferma. All’epoca, telefonare ai designatori era lecito, e lo facevano tutti. Ripeto: tutti».

La differenza dovrebbero però farla i contenuti, non trova?
«Non escludo che siano robe da educande, i racconti che si facevano Moggi e Bergamo, rispetto a quello che pensiamo di trovare».

A che punto siete?
«Delle 171 mila in totale, ne abbiamo ascoltate 30 mila. E qualcuna è già affiorata».

Anche di Moratti e Facchetti, dunque?
«Certo. Anche dei dirigenti dell’Inter».

Moratti ha sostenuto che non era lui a chiamare, ma loro (i designatori).
«Cambia poco, direi».

Uno dei più «affezionati» era il presidente del Cagliari, Cellino.
«Esatto».

Galliani?
«Ci sono colloqui fra lui e Pairetto, l’altro designatore».

E fra Galliani e Bergamo?
«Non risultano. Il riferimento dell’allora presidente della Lega era Pairetto».

Le conversazioni si possono ascoltare?
«In linea di massima sì, e qualcuna l’abbiamo già ascoltata. Interessante... Ne divulgheremo i contenuti a tempo debito. Magari già nel corso della prossima udienza, il 13 aprile».

Perché «in linea di massima»?
«Perché qualcuna non riusciamo ad aprirla».

Ricapitolando?
«Telefonavano tutti, ma per Moggi si è avuto un riguardo quasi morboso, per altri invece un’attenzione molto distratta, quasi privilegiata. Ribadisco: nella stagione 2004-2005, si poteva parlare con Bergamo e Pairetto. Resta un mistero perché i colloqui fra Bergamo, Moratti e Facchetti non siano stati presi in considerazione da Auricchio».

Perché tali da non suscitare sospetti, forse.
«La chiarezza e la completezza, in questi casi, avrebbero contribuito ad allontanare fin dall’inizio ombre e maldicenze. L’Inter ci ha ricavato pure uno scudetto, dalla sua (presunta) “diversità”».

«Qualcosa sarà sfuggito», si è giustificato il pm Narducci.
«Solo qualcosa?».

La Stampa
 
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francol
view post Posted on 2/4/2010, 11:12




Le telefonate sfuggite... anzi no: Moratti/1

Ci avevano detto che non esistevano telefonate di dirigenti interisti ai designatori e le dichiarazioni di Paolo Bergamo, che sostenevano l’esatto contrario, erano state bollate come deliri di un uomo disperato.
Ma, come già anticipato, la realtà si sta dimostrando assai diversa. “Volevo chiamarLa io”. Così esordisce Massimo Moratti, in una telefonata intercorsa con il designatore, subito dopo Inter-Sampdoria, 3-2, del 9 gennaio 2005, quello della rimonta immortalata da un dvd della Gazzetta dello Sport.
Il numero di telefono quindi ce l’aveva e lo usava, la confidenza con le giacchette nere, pare, anche: “Guardate, proprio bravi” dice il presidente ai guardalinee nel post-partita, talmente bravi che “mi hanno strizzato l’occhio”.
Stessi complimenti rivolge a Bertini, arbitro di quella gara: “Sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento…”.
Moratti sapeva quindi dell'usanza di chiamare gli arbitri al termine di ogni match. Aveva un Meani anche l’Inter?
E Bergamo, a contraccambiare l'entusiasmo dell'eccellentissimo interlocutore, si produce in un augurio assai poco cupolistico: “Vediamo di fare dieci risultati, partite utili di fila, eh!”.
Uno slancio decisamente singolare, così come singolari sono gli accordi presi per un incontro dal vivo tra i due. Moratti desidera un tête-a-tête e Bergamo, affettuosamente, ricambia: “Anch'io, perché ci tenevo, per farLe una confidenza”.
Ascoltate e, nella vostra mente, provate a sostituire il petroliere con un qualsiasi ex-ferroviere.


Bergamo: Presidente Moratti sono Bergamo..
Moratti: Volevo chiamarLa io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Bertini) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave...
Bergamo: Era diventata la più difficile Inter-Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti...
Moratti: L'ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte... bravi a beccarli, come cazzo fate voi a beccarli... mi hanno strizzato l'occhio...
Bergamo: Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
Moratti: Pensavo di chiamarLa ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento...

La partita in oggetto è dunque Inter-Sampdoria 3-2 del gennaio 2005.
Con la Samp in vantaggio per 2-0 fino al 38' del secondo tempo, ci saranno 4 minuti di recupero e l'Inter segnerà all'88', al 91', e al 93'.


Bergamo-Moratti, dicembre 2004.

Moratti: E' andata abbastanza bene fino adesso, non c'è stata polemica o casini...
Bergamo: Per fortuna sì, ma si può e si deve fare meglio...
Moratti: Senta, io ci tenevo ad incontrarLa...
Bergamo: Anch'io, perché ci tenevo per farLe una confidenza...
Moratti: Quando Lei aveva un minuto quando passa da Milano...
Bergamo: Lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come?
Moratti: Non lo so, io evito sempre di venire fuori casa...
Bergamo: La settimana successiva...
Moratti: Io sono qua, io sono da quelle parti a Forte eh... sentiamoci un giorno prima del Livorno, se lei ci ha tempo, o due giorni prima...
Bergamo: Ci mancherebbe... io sono a Coverciano che riuniamo gli arbitri...
Moratti: Se vengo su, Lei mi dice ci troviamo qui o...

 
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francol
view post Posted on 2/4/2010, 12:17




Questo video fa chiaro riferimento a questo

"Intercettazione del 5 gennaio 2005, ore 18:33
Bergamo invita a cena Facchetti che gli chiede lumi sul parcheggio.
Solo una cena, niente di male. Sempre negata dai dirigenti nerazzurri.
Ma perchè far finta di nulla? Per la precisione, Livorno-Inter finisce 0-2 con 2 rigori per l'Inter.

www.youtube.com/v/-k-3jdoA6Mo&hl=it_IT&fs=1&
 
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francol
view post Posted on 4/4/2010, 19:32




Facchetti: "Pronto Paolo sono Facchetti"

Bergamo: "Buongiorno Giacinto"

Facchetti: "Sto andando allo stadio l'ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L'ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri"

Bergamo: "Vedrai che sarà una bella partita"

Facchetti: "Va bene"

Bergamo: "Viene predisposto (Bertini ndr) a fare una bella partita"

Facchetti: "Sì sì, va bene"

Bergamo: "È una sfida che vedrai la vinciamo insieme"

Facchetti: "Volevo solo dirti che l'ho fatto" (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini ndr).

Bergamo: "Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale..."

4 aprile 2010
 
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francol
view post Posted on 7/4/2010, 19:14




Facchetti: Massimo
De Santis: Come stai Giacinto?
Facchetti: Bene, e tu?
De Santis: Devo farti i complimenti insomma, ti interessi di arbitri...
Facchetti: Eh... vedremo, ma mi sa che ci interesseremo in tanti di...
De Santis: E vabbè, si interessano tutti, ormai è l'argomento del giorno
Facchetti: Sei già a Parigi?
De Santis: No, parto domani mattina
Facchetti: Perché mi ha chiamato Bla... ehm Gagg, viene là anche lui
De Santis: Ah, viene a Parigi Walter?
Facchetti: Sì viene con anche lui con ... e mi ha detto che ti portava i miei saluti
De Santis: Eh si, sennò glieli do io
Facchetti: Comunque verrà a salutarti
De Santis: E' rimasto contento... E' stato scelto bene il posto: Francia-Svizzera, gli interessano tutte e due, chi per un verso chi per l'altro...
7 aprile 2010
 
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francol
view post Posted on 9/4/2010, 13:06




Pairetto a Facchetti: "Mi raccomando, sai che queste sono cose private"

In una nuova telefonata è il turno dell'altro ex designatore, Pairetto, al telefono con l'ex altro dirigente interista Facchetti. È l'11 febbraio 2005 e si parla di arbitri stranieri, italiani e si consiglia la massima riservatezza ...

Pairetto: "Allora, all'andata avete Paul Graham e invece a Milano avete Hauge, norvegese. Paul l'hai già avuto, a Porto avete Paul..."

Facchetti: "Norvegese, non l'ho mai avuto io ..."

Pairetto: "Paul l'hai già avuto quest'anno, molto bravo."

Facchetti: "Sì Paul, sì bene"

Pairetto: "Direi bene onestamente...tu? Tutto bene?"

Facchetti: "Hai messo in forma Trefoloni?"

Pairetto: "Sì, l'ultima volta era andato bene"

Facchetti: "Sì bravo, sì"

Pairetto: "C'era stato qualche problemino."

Facchetti: "Ok, grazie grazie."

Pairetto: "Bene Giacinto, in bocca al lupo ci sentiamo"

Facchetti: "Grazie grazie"

Pairetto: "A presto mi raccomando eh, sai che sono sempre cose private eh, non si sanno, ecco queste cose qui"

Facchetti: "Sì, si sono d'accordo"

Pairetto: "Proprio una cosa tra noi."


A leggere queste intercettazioni non c'è nulla di male. Se però si vede la partita Inter-Roma con trefoloni arbitro di qualche giorno dopo. Ecco un giornale del giorno dopo.

 
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francol
view post Posted on 12/4/2010, 01:16








Per me riguarda l'inter. Una cosa è certa. Un intercettazione del genere sarebbe violazione dell'articolo 6. Cioè serie B

Edited by KPB Francol - 4/9/2010, 21:25
 
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francol
view post Posted on 13/4/2010, 18:13




http://video.gazzetta.it/?vxSiteId=f89d11d...e&vxBitrate=300

qui c'è l'intercettazione dove Facchetti chiede Collina. Dicono che non si capisca bene chi pronunci il nome di Collina. Ma io da come l'ho sentita mi pare che lo dica Facchetti. Cmq ascoltatela anche voi. Al minuto 0,39. E poi ditemi

Edited by francol - 13/4/2010, 20:14
 
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francol
view post Posted on 13/4/2010, 22:54




Il "regalino" di Moratti

Un «regalino» da parte del presidente dell'Inter, Massimo Moratti, per l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, probabilmente in virtù del periodo natalizio. È la prima di altre tre telefonate trascritte dai difensori di Luciano Moggi di cui è stata chiesta proprio oggi l'acquisizione da parte del Tribunale di Napoli dove si sta celebrando l'udienza del processo a Calciopoli. L'intercettazione è del 23 dicembre 2004 e Bergamo chiama l'ex dirigente nerazzurro Giacinto Facchetti.

Facchetti: "Se tu chiami Moratti...son stato là anche ieri da lui ...abbiamo parlato".
Bergamo: "Io non ho più il suo numero, se tu me lo dai... infatti ricordi...ne avevamo parlato".
Facchetti: "Sì dai perchè voleva...se passi di qui un giorno...".
Bergamo: "Ma dov'è è a Forte?"
Facchetti: "In ufficio, no no a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un regalino da darti".
Bergamo: "Volevo sentirlo anche così anzi avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme".
Facchetti: "E va bene".
Bergamo: "È una situazione che vorrei proprio anch'io aiutarvi a raddrizzare...perchè insomma la squadra non merita la posizione che ha...".
Facchetti: "Sono stati dodici pareggi incredibili...".

Corriere dello sport
 
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Ivan R10
view post Posted on 4/5/2010, 22:39




Questo calciopolibis non servirà a nulla o almeno servirà solo a Moggi, libero di operare nel calcio tra 3 anni ... L'inter non pagherà, salvata da tutto...
Fonte: "Un giornalista della Rai"
 
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francol
view post Posted on 5/5/2010, 10:01




Ho tanta paura anche io che finisca così. QUa c'è del marcio che non si può nemmeno immaginare
 
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francol
view post Posted on 4/9/2010, 20:23




La giostra gira ancora e la resa dei conti si avvicina.
Ecco come ha fatto l’Inter a condurre Calciopoli
Sul sito del quotidiano "La Stampa" è apparso un articolo riguardante calciopoli. Ma dopo poche ore è stato tagliato e modificato. Ecco riportato quello originale.


03/09/2010: Sul sito internet del giornale "La Stampa" è apparso, solo per poche ore, un articolo riguardante l'organizzazione di Calciopoli. Al centro dello scandalo, questa volta, non ci sarebbe la cosidetta cupola, bensì alti dirigenti dell'Inter. Ecco riportato di seguito l'articolo integrale:

«Ipotesi di violazione dell’articolo 1 del codice di giustizia sportiva», con questa intestazione questa mattina un fascicolo sarà aperto dall’Ufficio indagini della Federcalcio sulla vicenda Inter-De Santis-Vieri.

I fatti. Nel 2002 l’arbitro Nucini ha un colloquio con Facchetti e gli racconta di alcuni strani rapporti tra Moggi, l’arbitro De Santis e i dirigenti sportivi Fabiani e Pavarese.

Facchetti chiede a Nucini di riferire i fatti alla Procura di Milano (visto che lo stesso aveva perplessità a rivolgersi alla giustizia sportiva), ma non fu fatto nulla. Allora l’Inter si rivolse alla Polis d’Istinto, l’agenzia investigativa di Emanuele Cipriani (legato al responsabile del Cnag della Telecom, Giuliano Tavaroli) per far pedinare De Santis.

Da quel momento fu aperto un dossier dal significativo nome in codice: operazione ladroni.

Sarebbero, però, anche stati intercettati i telefoni di De Santis e della moglie. Gli stessi furono anche seguiti, fotografati, furono fatte indagini patrimoniali e sui conti correnti. Alla fine il dossier si chiude dicendo che «non furono trovate anomalie nel tenore di vita del soggetto».

Contemporaneamente furono intercettate le telefonate di Bobo Vieri e l’attaccante fu anche pedinato, ma soltanto nell’ambito di un «controllo» della società sul calciatore.

A seguito del decreto legge del Governo sulle intercettazioni illegali, è tornata d’attualità la vicenda. Perché fu commissionata una inchiesta da parte di un’agenzia investigativa e non fu fatto né un esposto alla magistratura, né una denuncia all’Ufficio indagini?

Il voluminoso materiale raccolto sull’arbitro, oltre che valutare il suo tenore di vita, a cosa mirava? E le foto?

L’argomento interessa, intanto, anche la Procura di Napoli che nel 2004 proprio a Tavaroli si rivolse per comunicare le intercettazioni delle utenze di Moggi, Bergamo, Pairetto. Sì proprio a Tavaroli che era a capo del Cnag, il centro nazionale autorizzazioni giudiziarie della Telecom, che quindi venne a conoscenza dell’indagine che i magistrati Beatrice e Narducci stavano conducendo proprio sulle stesse persone.

Una coincidenza, chiaramente, ma che alla luce degli ultimi sviluppi diventa inquietante: Tavaroli ha detto ai pm che lui riferiva tutto a Carlo Buora, amministratore delegato Telecom e vice presidente dell’Inter. Tutti sanno che in realtà Buora non muoveva un passo senza il nulla-osta di Tronchetti Provera.

E’ fin troppo facile chiudere il cerchio. L’Inter è nei guai. Guai seri.

Tutti hanno capito che le intercettazioni sono state filtrate e fornite al bacio alla Procura di Napoli dalla lobby Telecom di Tronchetti & C. attraverso Tavaroli.

Eccoci allo scoop dell’ultima ora: inizialmente, tutti avevano ravvisato, senza dar troppo peso alla cosa in quel momento, che le intercettazioni erano state manipolate e interpretate prima di giungere nelle mani dei magistrati partenopei.

Ufficialmente si pensava che fossero stati i Carabinieri di Roma ad aver interpolato con spiegazioni non dovute le sbobinature (azione che peraltro non è loro consentita).

In realtà il lavoro di indirizzo era avvenuto ben prima e più in alto. Si parla proprio in quest’ottica del coinvolgimento diretto di Moratti e Tronchetti Provera. A questo riguardo Tavaroli adesso sta tentando di fare da parafulmine per salvare le posizioni dei due e soprattutto per tutelare il proprio tesoretto nascosto e, probabilmente, da loro garantito.

Alla Procura di Milano, però, hanno già capito dove e cosa cercare e non è esclusa in futuro una collaborazione di Tavaroli per alleggerire la propria difficilissima posizione giudiziaria.

Insomma tutte le intercettazioni al centro di Calciopoli sono state confezionate su misura per abbattere dei bersagli precisi: persone e società considerate nemiche.
 
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francol
view post Posted on 15/9/2010, 16:27




Calciopoli, Figc acquisisce registrazioni Procura Napoli


ROMA, 15 settembre - Attraverso i suoi legali, la Figc ha acquisito oggi, presso gli Uffici della Procura delle Repubblica di Napoli, tutte le registrazioni telefoniche disposte dalla magistratura nel quadro dell' inchiesta e del procedimento su Calciopoli. Si tratta di 228 cd che contengono circa 170 mila telefonate: la Figc provvederà a far trascrivere tutte le registrazioni che saranno poi messe a disposizione della Procura Federale. Il 7 luglio scorso, in qualità di parte civile nel processo di Napoli, la Federcalcio aveva presentato alla Procura di Napoli formale richiesta per poter acquisire l'intera documentazione. Questa mattina la cancelleria del Tribunale di Napoli ha provveduto a consegnare all' avv. Tito Milella, legale della Federazione, copia dei 228 cd contenenti tutte le intercettazioni telefoniche effettuate nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria su Calciopoli, comprese quelle trasmesse dalla Procura della Repubblica di Torino. Contestualmente sono stati pagati dalla Figc i relativi diritti di segreteria.

tuttosport
 
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21 replies since 31/3/2010, 17:59   354 views
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